Raccolta firme per referendum abrogativi e proposte di legge di iniziativa popolare đź–‹

CRD NASI IN SU luglio 2023 page 0001Si rende noto che presso i Servizi Demografici, in orario di apertura uffici, è possibile sottoscrivere le raccolte di firme per richieste di referendum abrogativi e proposte di legge di iniziativa popolare.



Proposta di Legge di iniziativa popolare “Riconoscimento dello Stato di Palestina con capitale Gerusalemme est” (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 297 del 21 dicembre 2023):

Art. 1: L’Italia riconosce lo Stato di Palestina con capitale Gerusalemme Est come Stato sovrano e indipendente, conformemente alle risoluzioni delle Nazioni Unite e al diritto internazionale.
Art. 2: La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

SCADENZA: 15 maggio 2024

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Proposte di Legge di iniziativa popolare promosse dal Comitato "Liberi in Veritate" (pubblicate nella Gazzetta Ufficiale n. 274 del 23 novembre 2023):

1) Diritto a pagare in contanti
All’art. 1277 del codice civile (Debito di somma di danaro), si aggiunge il seguente: “Comma 3: “L’estinzione delle obbligazioni pecuniarie può sempre avvenire mediante pagamento in denaro contante”.

2) Diritto a produrre cibo per consumo familiare
Nella costituzione della Repubblica Italiana, al Titolo III (Rapporti economici), all’articolo 44, si aggiunge il seguente: “Terzo comma. “Tutti i cittadini e i soggetti residenti nel territorio della Repubblica hanno il diritto assoluto e irrinunciabile di coltivare la terra e di allevare animali sul suolo di proprietà, senza scopo di lucro, per il soddisfacimento dei bisogni alimentari propri e della propria famiglia”.

3) Stop indottrinamento Gender nella scuola pubblica
Nella costituzione della Repubblica Italiana, al Titolo II (Rapporti etico-sociali), all’Articolo 30 si aggiunge il seguente:
“comma 2-bis: Le scelte relative all’educazione e all’istruzione dei figli minori in ambito religioso, morale, scientifico, sanitario, politico e affettivo-sessuale spettano in ultima istanza al padre e alla madre, i quali pertanto potranno sempre negare il proprio consenso all’insegnamento all’interno della struttura scolastica di teorie contrastanti con i loro principi e convinzioni morali”.

SCADENZA: 30 giugno 2024

Consulta la locandina informativa

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Proposta di Legge di iniziativa popolare promossa dal Comitato Promotore “Diritto alla vita, reddito alla maternitĂ , sostegno ai sofferenti” (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 29 dicembre 2023):

Visti gli articoli 1, 3, 29 e 37 della Costituzione repubblicana, oltre al testo del giuramento di Ippocrate fondante la professione medica, la seguente legge dispone quanto segue:

Art. 1: La Repubblica riconosce il diritto universale e inalienabile di ogni essere umano a nascere, fermo restando il diritto di ogni gestante alle cure necessarie alla tutela della propria vita, anche laddove comportassero come effetto indiretto la morte del nascituro. Per le madri cittadine italiane prive di sostegno economico è previsto su richiesta un reddito di maternità di mille euro al mese per i primi otto anni di vita del figlio, rinnovabili alla nascita di un secondo figlio, vitalizi alla nascita del quarto figlio o di un figlio disabile.

Art. 2: La Repubblica riconosce il diritto universale e inalienabile di ogni essere umano, una volta concretizzato il suo diritto alla nascita, a non essere mai e per nessuna ragione soppresso. Al disabile grave sono garantiti le cure e il sostegno economico per far concretamente fronte alla propria condizione.

Art. 3: Coloro che esercitano la professione medica non possono somministrare, neppure se richiesti, farmaci mortali e similmente a nessuna donna possono fornire supporto chirurgico o farmacologico (fatta salva l’eccezione prevista all’articolo 1) per provocare un aborto. Chi infrange questa norma è radiato dalla professione medica e punito con la reclusione da sei a dodici anni.

Art. 4: I fondi per il reddito di maternità e per il sostegno alla disabilità grave, quantificati in 5 miliardi di euro annui con risparmi da portare a riserva, sono prelevati dal cespite del bilancio dello Stato che prevede l’innalzamento di spesa per armamenti e difesa militare al 2% del Pil. Tale innalzamento, previsto in 13 miliardi di euro annui a regime, è ridotto a 8 miliardi di euro.

SCADENZA: 30 giugno 2024

Consulta la locandina informativa
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